scheletri nell'armadio - incipit

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Recensioni

"Gli autori e personaggi che vengono spesso citati al momento di raccontare l’opera di Gero Mannella sono prestigiosi, autentiche icone della comicità e dell’umorismo più scatenato. L’ambizione di una narrazione condotta con un’impostazione così paradossale e creativa è in tutta evidenza quella di riproporre i canoni di un Achille Campanile – uno degli autori più citati dagli estimatori di Mannella – aggiornati però ai nostri giorni. […] Peraltro quella di un film ispirato dagli “Scheletri” non è affatto una cattiva idea. Un lungometraggio che prenda le mosse dai cadaveri e dagli armadi di Mannella, nonché dai padri nobili dell’umorismo e del surrealismo, distante dalle banalità dei cinepanettoni, potrebbe piacerci. [Luca Menichetti su Lankenauta] Recensione completa

Il libro si snoda tra gag, fraintendimenti, giochi di parole e note dell’autore. Tra corpi fatti a pezzi, opere d’arte che è meglio lasciar perdere e teste conservate in salotto in un vaso pieno di formaldeide, più per caso che per arguzia, l’ispettore Liberovici sbroglierà la matassa. Mannella ricalca lo stile del Mark Leyner [nda] dell’introduzione, e si capisce da subito che ci troveremo davanti a non sense esilaranti." [Chili di Libri] Recensione completa

"Gli editori transatlantico si ostinano a pubblicare il noto senza verificare le meraviglie dell’ignoto. Gero Mannella ad esempio. E’ uno scrittore dall’ironia istrionica, dalla furia comica deflagrante. […] Basta guardare il suo sito personale dal logo esplicito (“Storie che fanno cagare – centronord – o cacare – Sud, isole”), per capire che siamo di fronte a un alchimista dei linguaggi. […] In questo Paese di seriosi, il genio di Mannella macera nel sottobosco editoriale ed è un virus nei recessi del web. Assurdo moltiplicato con idiozia patria."[Linkiesta] Recensione completa

"È sempre l’ora felice, felicissima, di opere come quella di Mannella, che ribaltano ogni schema e fanno capire tutto il potere arcano della narrativa, spiegano l’alchimia di ciò che non siamo noi a scegliere, perché è lui a farlo, a prenderci. Fatevi scegliere da Scheletri nell’armadio: non ne uscirete vivi, ma qualcosa di più." [C. Leonardi su Kultural] Link lost

“Perché Scheletri nell’armadio ha uno stile che – malgrado sia eccezionalmente visivo – è invece profondamente letterario e decisamente musicale. È lo stile narrativo la sua forza […] ogni frase è calorosamente, artigianalmente cesellata per il puro piacere di leggere […] Chi se ne importa di come va a finire? Io rileggerei tre volte di fila il terzo capitolo per il solo piacere di vedere com’è descritto questo scatolone per umani, per le improvvise incursioni della voce narrante che dissacra i personaggi che descrive, commenta, gioca con le parole e dice le parolacce, e borbotta e osserva e ridisegna le forme degli sterili umani che popolano questo pianeta senza senso. [Luca Martello su Lankenauta] Recensione completa


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intervista

"Quando ho incrociato Gero Mannella mi si sono accese le stelle comete negli occhi e le stelle filanti sono esplose dai denti. […] Questo scrittore sgangherato e sagace, che forse è il sesto dei fratelli Marx e l’ottavo dei Sette Nani, dovrebbe essere l’amministratore delegato di una mega-azienda che partorisce slogan pubblicitari, dovrebbe dirigere i ‘Meridiani’ Mondadori – galvanizzerebbe quel cimitero di mummie mutandolo in luna park […] Io sono andato a scovare Gero, solleticandogli i cunicoli della mente e le narici del naso." [Davide Brullo]

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